La Degenerazione della Nazione
L'1% intelligente contro il 99%
La crescita della popolazione significa la crescita dei geni, ma nonostante la crescita dei geni anche la complessità aumenta e accelera, al punto che non è chiaro se la comprensione della realtà non stia in realtà regredendo. Verso una fase medievale - dove solo pochi hanno un'educazione sufficientemente ampia, capacità di concettualizzazione e comprensione della realtà - dobbiamo tornare ai metodi di governo medievali. Il progetto del sistema educativo e dell'istruzione per tutti da parte dello stato sta fallendo davanti ai nostri occhi, e senza di esso la democrazia è un disastro
Da: we are the 1%
La massa (fonte)
La giuridificazione del governo e la destituzione attraverso mezzi legali rappresentano la riconquista dell'élite sulla democrazia - in seguito al fallimento dei media basati sul rating, che è un circolo vizioso di istupidimento con il popolo - ed è quindi un processo positivo. Il QI è un numero fuorviante che ha creato un disastro culturale. Una persona con un QI di 150 non è una volta e mezza più intelligente della persona media ma decine di volte di più, in termini di ciò che le sue capacità gli permettono di comprendere, perché questa velocità si accumula in distanza e in un divario crescente nel corso degli anni, come la tartaruga contro la lepre. E così era anche percepito nelle culture antiche e ultraortodosse nel concetto del genio e del grande della generazione. Non è una volta e mezza, che non sembra molto, ma noi non siamo proprio in grado di comprendere le sue considerazioni.

Pertanto, l'aristocrazia della ricchezza e della tecnologia deve riprendere il controllo dell'attività e trasformare la democrazia in oligarchia prima che si trasformi in anarchia. Queste sono le due possibilità. Perché gli equilibri sono stati violati. E i divari sono cresciuti. Compresi i divari intellettuali. Il divario tra l'élite di oggi e la massa è enorme a causa dello sviluppo della scienza, della conoscenza, della sofisticazione e della cultura, e una volta il divario era molto più piccolo.

In effetti, stiamo tornando a una condizione pre-illuminismo. La maggior parte della popolazione è analfabeta dal punto di vista del pensiero. Manca loro l'alfabetizzazione del pensiero razionale, scientifico e tecnologico nei modi richiesti dall'era dell'informazione. Il divario che si era chiuso con la stampa si sta riaprendo. Una volta, prima della stampa, chi sapeva leggere possedeva l'alfabetizzazione di un'intera cultura e di migliaia di anni, e chi non sapeva era ignorante, incolto e privo di conoscenza. Oggi il divario si sta riaprendo ma è un divario intellettuale, perché anche una persona che sa leggere non può capire cosa sta succedendo. Tutto è così complesso e i processi sono così veloci che bisogna essere un genio per avere una comprensione ragionevole del mondo. Oggi serve un'alfabetizzazione verso il futuro, non verso il passato. E l'alfabetizzazione del futuro richiede proprio la capacità di pensare avanti nel tempo, dove una persona con un QI di 150 ha enormi vantaggi rispetto a una persona con un QI medio, il cui cervello oggi non riesce nemmeno a tenere il passo con la velocità del presente, e quindi vive costantemente in ritardo nel passato, in un divario che non farà che acuirsi.
Filosofia del futuro